Installation view

Equorea (di mari, ghiacci, nuvole e altre acque ancora) – 3/12. Michele Guido

ph. Run Chen

 

 

Michele Guido

living coral garden project, 2019-2022

serigrafia su vetro, stampa lambda b/n, dibond, gesso, acciaio, pellicola adesiva

dimensioni variabili

 

Michele Guido

living coral garden project, 2019-2022

serigrafia su vetro, stampa lambda b/n, dibond, gesso, acciaio, pellicola adesiva

dimensioni variabili

 

Installation view

Equorea (di mari, ghiacci, nuvole e altre acque ancora) – 3/12. Michele Guido

ph. Run Chen

Equorea – 3/12. Michele Guido

07.03.2023 – 05.04.2023

Dal 7 marzo al 5 aprile 2023, BUILDINGBOX ospita una selezione di opere dell’artista Michele Guido (Aradeo, 1976), appartenenti al ciclo living coral garden project.

 

Dioscoride, botanico greco del I secolo d. C., diceva che il corallo fosse un vegetale, ma che appena si toccava, si materializzasse in pietra. Solo nel XVIII secolo, si scoprì la vera natura del corallo rosso appartenente alla classe degli Antozoi chiamati “fiori animali”. Si tratta di piccoli animali a forma di sacca che vivono in colonie molto grandi e che, fissando il calcare dell’acqua, costruiscono uno scheletro minerale collettivo che si ramifica. L’ossido di ferro contenuto nell’acqua dona loro una colorazione che va dal “sangue di bue” al “rosso vivo” e al “rosso rosa”.

Oggi lo sbiancamento globale di massa dei coralli è sempre più frequente e, negli ultimi cinquant’anni, circa il 40% di questi esemplari è scomparso a causa del riscaldamento globale e delle enormi quantità di CO2 presenti nell’aria, che si riversano nelle acque alterando il ph degli oceani. Per preservarne la memoria, nel 2019 l’azienda PANTONE ha ideato una gamma di colori “living coral” registrando una serie di tonalità di coralli che forse non vedremo più.

Per il progetto Equorea (di mari, ghiacci, nuvole e altre acque ancora) presentato all’interno di BUILDINGBOX, Michele Guido interviene presentando alcune fotografie macroscopiche − realizzate nel 2019 presso il laboratorio Ascione di Torre del Greco, in provincia di Napoli − rappresentanti porzioni di coralli privi di colore, alternate a lastre di vetro e pellicole adesive della cromia che originariamente apparteneva a quella specie di animali e che l’azienda PANTONE aveva registrato.

 

L’esposizione costituisce il terzo appuntamento di Equorea (di mari, ghiacci, nuvole e altre acque ancora), un progetto espositivo a cura di Giulia Bortoluzzi che, dal 7 gennaio 2023 al 9 gennaio 2024, coinvolge nello spazio di BUILDINGBOX dodici artisti contemporanei italiani, invitati a riflettere sul tema dell’acqua in dodici appuntamenti individuali a cadenza mensile, scanditi dal calendario lunare.

Il titolo rimanda alla poesia Falsetto (1923) di Eugenio Montale, raccolta in Ossi di Seppia (1925), dove l’autore, presentando il personaggio di Esterina come una “equorea creatura”, parla del mare come della vita e della meraviglia di vivere senza preoccupazioni per il futuro: “L’acqua è la forza che ti tempra, nell’acqua ti ritrovi e ti rinnovi”. L’immagine di Montale è rappresentativa della consuetudine umana di associare l’acqua all’esistenza. Mircea Eliade nel suo Trattato di Storia delle Religioni (1949) la descrive come la totalità delle virtualità, la matrice di tutte le possibilità di vita, fondamento del mondo intero. L’acqua è all’origine di ogni manifestazione cosmica, simboleggia la sostanza primordiale dalla quale nascono tutte le forme, e alla quale tornano, per regressione o cataclisma. L’acqua fu al principio e torna alla fine di ogni ciclo storico o cosmico. Esisterà sempre, mai sola perché germinativa, racchiudendo nella propria unità indivisa le virtualità di tutte le forme. Nella cosmogonia, nel mito, nel rituale, nell’iconografia, l’acqua svolge la stessa funzione: precede ogni forma e sostiene ogni creazione. Simbolo di vita, dà al divenire universale una struttura ciclica.

 

Seguendo idealmente l’andamento ciclico delle maree vive (che si verificano mensilmente quando Luna, Terra e Sole sono astronomicamente allineati fra loro), ad ogni luna piena dell’anno 2023, BUILDINGBOX accoglie i progetti di dodici artisti contemporanei italiani chiamati a dialogare sul tema dell’acqua: Ludovico Bomben (Pordenone, 1982), Jaya Cozzani (Mumbai/Kanchipuram, 1982),  Barbara De Ponti (Milano, 1975), Gaspare (Terlizzi, 1983), Michele Guido (Aradeo, 1976), Silvia Mariotti (Fano, 1980), Fabio Marullo (Catania, 1973), Elena Mazzi (Reggio Emilia, 1984), Ignazio Mortellaro (Palermo, 1978), Fabio Roncato (Rimini, 1982), Michele Spanghero (Gorizia, 1979), Virginia Zanetti (Fiesole, 1981).

 

Gli interventi presentati in Equorea (di mari, ghiacci, nuvole e altre acque ancora) sono concepiti come site-specific (in alcuni casi inediti e in altri rielaborazioni di ricerche formalizzate in precedenza) e assumono l’acqua a emblema di ogni elemento naturale e più in generale come forma di vita e di possibilità di creazione. Tematica che non è solo fonte di fascinazione e ispirazione, ma che genera anche una particolare riflessione verso scenari futuri. La vita di tutti gli organismi sulla Terra dipende, infatti, dalla presenza di acqua e si trasforma secondo le sue mutazioni esaurendosi al suo deperimento. L’origine dell’acqua sul nostro pianeta non ha ancora trovato una spiegazione scientifica certa; generata dalla frantumazione di comete o meteoriti precipitate dallo spazio o da esplosioni vulcaniche in tempi antichissimi, la sua presenza risale nell’immaginario collettivo al momento mitologico della creazione che racchiude idealmente l’esistenza possibile di ogni cosa.

 

Artisti

News

Press