Elena Mazzi
Elena Mazzi (Reggio Emilia, 1984) vive e lavora tra Torino e Nizza. Dopo gli studi presso l’Università di Siena e lo IUAV di Venezia, ha trascorso un periodo di formazione allo Royal Institute of Art (Konsthögskolan) di Stoccolma.
Partendo dall’esame di territori specifici, nelle proprie opere rilegge il patrimonio culturale e naturale dei luoghi intrecciando storie, fatti e fantasie trasmesse dalle comunità locali, nell’intento di suggerire possibili risoluzioni del conflitto uomo-natura-cultura. La sua metodologia di lavoro, vicina all’antropologia, privilegia un approccio olistico volto a ricucire fratture in atto nella società, partendo dall’osservazione e procedendo combinando saperi diversi.
L’opera di Mazzi è stata esposta in mostre personali quali: On Copper, Wax, Iron, Wisteria and Ice, a cura di Marco Scotini, al PAV – Parco Arte Vivente di Torino (2022); I Do Not Desire, I Am Moved, a cura di Chus Martinez e Albertine Kopp presso Der TANK di Basilea (2021); Silver Rights, a cura di Emanuele Guidi, presso l’Ar/Ge Kunst di Bolzano e la Sodertalje Konsthall di Stoccolma (2021); Litosfera, a cura di Cristiana Perrella, presso il Centro per l’arte contemporanea Pecci di Prato (2020); Routes, a cura di Stefania Rispoli e Sergio Risaliti al Museo del Novecento di Firenze (2018); Level O, a cura di Vittoria Broggini, al MAGA di Gallarate (2017).
Ha inoltre partecipato a mostre collettive in istituzioni quali: Norbottens Museum di Lulea (2022); Museo de Antropologia con IIC di Cordoba (2022); Museo MADRE di Napoli (2021); Udaondo Museum di Buenos Aires (2021); BOZAR di Bruxelles (2019); Triennale di Milano (2018); Whitechapel Gallery di Londra (2018); GAMeC di Bergamo (2018); MAMbo di Bologna (2018); Sonje Art Center di Seoul (2017); Palazzo Fortuny di Venezia (2017); GAM di Torino (2016); Istituto Italiano di Cultura, New York, Bruxelles, Stoccolma, Johannesburg e Cape Town (2019-2012). Tra le rassegne nazionali e internazionali: 16° Quadriennale di Roma (2016); 14° Biennale di Istanbul (2015); 17° BJCEM Biennale del Mediterraneo (2015).
L’artista ha partecipato a diversi programmi di residenza tra i quali: ZK/U a Berlino (2019); Skaftfell Center for the Arts a Seydisfjordur in Islanda (2018); HIAP a Helsinki (2016-2017); Guilmi Art project in Abruzzo (2015); Via Farini a Milano (2014); Fundacion Botin in Spagna (2014); Fondazione Bevilacqua La Masa a Venezia (2013); Future Farmers A.I.R. a San Francisco (2012); Botkyrka AIR a Stoccolma (2011).
È inoltre vincitrice di diversi premi, tra cui: Cantica21 (2020) promosso dal Ministero degli Esteri e dal Ministero dei Beni Culturali; Premio Italian Council VII edizione (2019), promosso dal Ministero dei Beni Culturali; XVII Premio Ermanno Casoli (2018); Premio STEP Beyond Travel Grant (2018); Premio OnBoard, VISIO Young Talent Acquisition Prize di Firenze (2016), Premio Eneganart di Firenze (2016); Borsa di ricerca Illycaffè per UNIDEE, Fondazione Pistoletto, nctm e l’arte (2015); Premio Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (2015), e della borsa Lerici Foundation, Istituto italiano di cultura a Stoccolma (2012). Attualmente Mazzi sta svolgendo un dottorato pratico di ricerca in Arti Visive presso Villa Arson – Université Côte-d’Azur di Nizza.