Oren Eliav. Mount Zero
15.09.2020 – 23.12.2020
“Mi piace pensare a un opera come a un accadimento, e non come a una cosa. Quando guardi un dipinto scegli tu quanto tempo dedicargli. Puoi dare un occhiata fugace, prendere le informazioni e dare un nome a ciò che vedi (“è un paesaggio”) e poi andare avanti. Al contrario, puoi scegliere di dedicare più tempo, andare oltre l’immagine e iniziare a guardare…. Se l’opera funziona, la tua percezione continua a cambiare e puoi sentire e osservare quei cambiamenti. In un certo senso, la pittura è un opportunità per analizzare l’atto del guardare” – Oren Eliav, in conversazione con Maria Chiara Valacchi, aprile 2020.
Mount Zero è una coreografia poetica di dipinti, un trattato visivo sulla natura del tempo. La mostra si relaziona con la struttura architettonica di BUILDING, svelando gradualmente la complessità dell’espressione pittorica dell’artista.
Il percorso è diviso in quattro capitoli, corrispondenti ai quattro piani della galleria, dal piano terra fino a quello più alto: Foot of the Mountain, Crossing, Crossing at Night e Equalizer.
Mount Zero apre il piano terra, intitolato Foot of the Mountain. All’interno di un ampio paesaggio ci troviamo immersi in mutevoli prospettive e sottili variazioni cromatiche all’interno di immagini sincopate, accennando a ciò che sta per svolgersi mentre ci spostiamo nello spazio.
Al primo piano, al secondo capitolo, intitolato Crossing, i visitatori sono accolti da un’opera a più riquadri che ribadisce l’azione intrapresa, mentre l’elemento umano viene fugacemente introdotto. Pietra, acqua e luce risuonano nella pittura, spinti da audaci pennellate e smalti delicati. BUILDING diventa uno spazio metaforico che prende forma dalla fisica, dalla storia dell’arte, dalla filosofia e dall’architettura, fondendo il passato analogico con il presente digitale, il tutto reso attraverso la pittura ad olio su tela.
Al secondo piano dal giorno si passa alla notte. L’opera Crossing è un’eloquente allucinazione della fuga notturna di due persone, una che trasporta l’altra, come in un sogno, rivelando la loro essenza più umana e compassionevole. I protagonisti di quest’opera si accompagnano l’un l’altro nel loro viaggio attraverso lo spazio e nel tempo.
Proseguendo verso la cima incontriamo Equalizer, il terzo piano caratterizzato da opere prevalentemente rosse, è definito dall’artista “un momento orizzontale e neutrale di cessazione”. Le cime e le gole che ci hanno accompagnato fino ad ora a questo punto si incontrano finalmente nel mezzo, stabilizzandosi sullo stesso piano, al punto esatto corrispondente allo zero. In questo vuoto, la storia sembra raggiungere un punto, che potrebbe essere quello di arrivo o di una nuova partenza. La vita sembra concludersi o forse posizionarsi ad un nuovo inizio.
Le ventisei opere totali di Oren Eliav formano il percorso per Mount Zero un paesaggio mosso, uno spazio immaginario in cui le montagne emergono e si consumano, dove le pietre si trasformano in fiori e la vita continua ad apparire e scomparire.