5779. 12/12 – Marie Cool e Fabio Balducci
30.08.2019 – 01.10.2019
Marie Cool Fabio Balducci
Untitled
2008
video 59 sec
Come spesso accade nell’opera di Marie Cool Fabio Balducci, è l’azione a essere protagonista. Nel caso specifico di Untitled (2008), l’azione, o il gesto, deriva dalla funzione dello scotch che ripara/rimette assieme due parti che sono state separate. In questo caso è la persona che funziona come lo scotch, in un rapporto politico di comune destino. Nella pratica di Marie Cool Fabio Balducci, sia la politica che l’economia, per non parlare dell’idea di individuo e del suo “ruolo”, sono nozioni particolarmente importanti, sebbene siano sviluppate tra astrazione e “il far niente”, dove il gesto è sempre costretto/ridotto (non minimale), appunto, dalle funzioni in questione.
Untitled di Marie Cool Fabio Balducci costituisce il dodicesimo e ultimo capitolo di 5779, il progetto espositivo che inaugura la prima stagione di BUILDINGBOX, uno spazio indipendente facente parte di BUILDING ma caratterizzato da un programma unico e autonomo. Il progetto, a cura di Nicola Trezzi, ha aperto nella settimana di Rosh HaShana, il capodanno dell’anno 5779, come dice il titolo stesso, secondo il calendario ebraico.
Seguendo queste premesse, ossia una vetrina visibile 24 ore su 24, 7 giorni su 7, e un calendario, in questo caso bisestile, di 13 mesi (Nisan, Iyar, Sivan, Tammuz, Av, Elul, Tishrei, Marcheshvan, Kislev, Tevet, Shevat, Adar Alfa e Adar Beth), 5779 è una mostra collettiva nella quale le varie opere d’arte non sono presentate una vicino all’altra, bensì piuttosto una dopo l’altra. La struttura del calendario, giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno, diventa la linea guida per la presentazione delle opere di molteplici artisti; questa impostazione trasforma il concetto stesso di mostra collettiva: da coesistenza e giustapposizione, a linearità e processione.
Inoltre, questo tipo di strutturazione decostruisce l’essenza stessa della mostra collettiva, che è, per definizione, una mostra con varie opere d’arte, di vari artisti, presentate una vicino all’altra in uno spazio definito e per un periodo di tempo limitato. Con 5779 l’idea della mostra collettiva, nella quale opere d’arte di diversi artisti appaiono una dopo l’altra nello stesso spazio, sostituendosi, subentrando l’una all’altra, suggerisce un’inversione dell’equazione alla base del fare mostre. Piuttosto che organizzare una mostra a partire dallo spazio, come succede usualmente, questa volta la mostra viene costruita sulla base del tempo.
Al fine di sottolineare ulteriormente la predominanza del tempo sullo spazio, completo ribaltamento del fare mostre e delle sue premesse, è stata presa la decisione di esporre opere che non solo sono visibili 24 ore su 24, 7 giorni su 7, ma sono anche ‘nutrite’ dall’elettricità, luci al neon, opere con lampadine, video, ecc., come “piccoli soli” (sebbene il calendario ebraico non sia puramente solare ma “solunare”) che scandiscono il ritmo del tempo.
Untitled di Marie Cool Fabio Balducci rimarrà esposta fino al 1 ottobre, gli ultimi giorni di Elul.