Dalla sabbia, opere in vetro. 5/12 – Tony Cragg
15.02.2020 – 16.03.2020
“I miei lavori sono oggetti assolutamente geometrici, ma allo stesso tempo hanno una forma abbastanza complicata da permetterti di coinvolgerli e avere una risposta emotiva” – Tony Cragg.
Negli anni ’80 Tony Cragg comincia a sperimentare diversi materiali attraverso il linguaggio della scultura. Grazie alla sua conoscenza scientifica riesce a creare una relazione unica tra materia e forma, realizzando sculture, plasmando un unico materiale alla volta, come ceramica, bronzo, ferro e alla fine degli anni ottanta anche il vetro soffiato. All’artista interessa la natura stessa del vetro, la fluidità di questo elemento lavorato attraverso il fuoco e l’aria diventando rigido, le forme geometriche create da Tony Cragg in Tower, Vortex e Untilted sono possibili anche grazie alla composizione molecolare del vetro che rende la trasparenza e la luce elementi centrali delle opere.
BUILDINGBOX dedica la stagione 2019-2020 al vetro contemporaneo con il progetto Dalla sabbia, opere in vetro, un ciclo espositivo in 12 appuntamenti con cadenza mensile a cura di BUILDING, in collaborazione con Jean Blanchaert.
La quinta installazione è formata da tre lavori di Tony Cragg. Dalla sabbia, opere in vetro è il titolo scelto per evocare l’alchimia dell’affascinante processo di creazione di questo materiale, dalla sabbia, con l’aria, per mezzo del fuoco. Opere firmate da artisti contemporanei che hanno scelto di confrontarsi con le possibilità che offre questo materiale. Sperimentazioni che rendono esemplari e preziose le opere in mostra, in quanto progettate da artisti che nella loro pratica utilizzano tecniche differenti e talvolta distanti dalle caratteristiche peculiari del vetro. Questo progetto nasce dalla volontà di BUILDING di approfondire la ricerca degli artisti includendo oltre alle produzioni più note, aspetti e sperimentazioni insolite.
Una relazione creatrice stretta tra il pensiero dell’artista e la mano dei maestri vetrai. Il vetro, materiale facilmente modellabile da mani esperte, prende forme “fragili” per continuare a legarsi alla tradizione artistica del passato e al contempo aprendosi a una prospettiva formale ripensata a partire da suggestioni estetiche contemporanee. Filo conduttore del progetto sono le stesse opere, inserite in una storia secolare e in un fare antico, testimoni di una precisa alchimia di elementi messa a punto 4000 anni fa dalla civiltà fenicia, e che ancora oggi offrono infinite possibilità formali.
Per 12 mesi una sequenza di opere e artisti si articolerà nella vetrina indipendente, visibili 24 ore su 24, 7 giorni su 7, scandendo il ritmo del tempo e innescando un’ampia riflessione sulla predominanza del tempo sullo spazio.