Giorgio Vigna

Acqua
2018
rame, vetro di Murano
14,5 x Ø 30 cm
ph. Archivio Giorgio Vigna

 

Giorgio Vigna

Cosmografie
1982
acquatipi, inchiostro su carta Hahnemühle
195,2 x 271,7 x 2 cm
ph. Archivio Giorgio Vigna

 

Giorgio Vigna

Morfema
2023
rame, argento, vetro di Murano
24 x 40 x 22 cm ca.
ph. Archivio Giorgio Vigna

 

Giorgio Vigna

Morfema
2023
vetro di Murano, bronzo, rame
29 x 36 x 33 cm ca.
ph. Archivio Giorgio Vigna

Giorgio Vigna. Cosmografia

30.01.2025 – 22.02.2025

Opening: mercoledì 29 gennaio 2025 dalle 17 alle 20

 

Giorgio Vigna. Cosmografia, è la mostra personale dell’artista, che negli spazi di BUILDING TERZO PIANO,dal 30 gennaio al 22 febbraio 2025, si presenta come un affresco bidimensionale e tridimensionale descrivendo un mondo sospeso tra realtà e immaginazione. Tutto comincia dall’acqua: acqua cosmica fonte di vita, acqua corrente sempre in movimento, acqua solidificata nelle trasparenze del vetro. L’acqua è la via d’ingresso nel micro e nel macrocosmo.

Gli acquatipi Cosmografie (1982-2023) disegnano geografie astronomiche straordinarie, mappe in cui perdersi, dettagli che risucchiano lo sguardo, immensità che disorientano le percezioni. Sono finestre spalancate sull’universo, affacci su micro-galassie e comete filanti, pagine di un libro di astronomia fantastica da sfogliare rincorrendo memorie primordiali. Dal foglio bidimensionale germogliano forme organiche tridimensionali, stille di luce, meteoriti trasparenti, bolle di un mare infinito in continua trasformazione: l’acqua si rigenera nel vetro annunciando insolite metamorfosi e nuove scansioni del tempo circolare. “Mi interessa l’artificio nell’accezione più alta del termine, un’alterazione dei processi formali e cognitivi che porti alla meraviglia”, dichiara l’artista a proposito del suo rapporto con la natura e le sue possibili evocazioni.

I materiali qui utilizzati sono la carta, il vetro e, molto presente, il rame – protagonista nascosto anche delle acqueforti e acquetinte Vulcano e Cosmo (2023). Il rame, nel suo incontro alchemico con il vetro, ribolle in miriadi di sferuleimprigionate nell’opera Sasso (2023), oppure custodisce – come una coppa votiva – il vetro trasparente dell’opera Acqua (2018), ma è soprattutto nella nuova serie Morfemi (2023) che sprigiona il suo potenziale trasformativo. Dalle Cosmografie (1982-2023) sorgono forme vive e mobili che si moltiplicano esplorando l’altrove come innumerevoli occhi protési sull’infinito. Sono globuli d’acqua e di fuoco intessuti di rame: di rame gli steli o ramato il sasso di bronzo che crea la struttura di queste strane creature che si muovono sulle superfici verticali e orizzontali, quasi emergessero dalle profondità marine o da una misteriosa volta celeste.

Giorgio Vigna ci accompagna in un percorso che rivela l’autenticità di una relazione profonda dell’essere umano come parte della natura immersa nel cosmo, dove ancora una volta il micro e il macro, a più dimensioni, si scambiano di posto senza soluzione di continuità.

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