Michele Ciacciofera, Janas Code (2016/2017)
Installation view, Viva Arte Viva, 57a Esposizione internazionale d’Arte,
Padiglione delle Tradizione all’Arsenale, Biennale di Venezia, 2017
ph. Walter Silvestrini

 

Michele Ciacciofera
Enchanted, Nature, Revisited
2015
acrilico, carboncino, gesso, pigmento su tela
225 x 250 cm
ph. Marc Domage

 

Michele Ciacciofera
Le spectateur émancipé
2015
acrilico su tela
41 x 33 cm
ph. Alessia Galassi

 

Michele Ciacciofera
The Siren
2024
ceramica smaltata
132 x 40 x 40 cm
ph. Guido Filosto

Michele Ciacciofera
The Translucent Skin of the Present
2015-2016
acrilico, pigmento oro, carboncino, polvere 365 stratificazioni di calcare su tela
215 × 292 cm
ph. Ilaria Maiorino

Michele Ciacciofera. Lettere Mediterranee

29.10.2025 – 20.12.2025

Opening: martedì 28 ottobre 2025 dalle 17.00 alle 20.30

 

Dal 29 ottobre al 20 dicembre 2025, BUILDING GALLERY presenta la mostra Lettere mediterranee dell’artista Michele Ciacciofera (Nuoro, 1969), rappresentato in Italia dalla galleria.

L’esposizione, secondo progetto personale che BUILDING dedica all’artista dopo Condensare l’infinito (2024), si sviluppa su tre piani espositivi della galleria e offre una panoramica completa del lavoro grafico, pittorico, scultoreo e installativo di Ciacciofera incentrato su temi storici, antropologici e politici legati al Mediterraneo, tra nuove produzioni, lavori storicizzati e riattivazioni inedite.

 

Memoria, miti antichi e contemporanei, archeologia, magia, letteratura, natura e ecologia sono i capitoli aperti che consentiranno la lettura del lavoro di Michele Ciacciofera degli ultimi anni, presentati in questa mostra, secondo un percorso tematico concepito ad hoc per ogni piano espositivo di BUILDING GALLERY.

 

Insieme a opere inedite realizzate appositamente per la mostra, Lettere mediterranee propone, per la prima volta in Italia, la riattivazione di alcune opere emblematiche dell’artista, come le installazioni Janas Code (2016), Terra Madre (2024) e The Hand of Nature (2024).

 

Il titolo della mostra, Lettere Mediterranee, rimanda alla centralità del Mar Mediterraneo nella vicenda biografica e artistica di Ciacciofera. Come osserva l’artista stesso: “Il Mediterraneo è l’universo infinito delle mie riflessioni, […] una mappa mentale che corrisponde alla mia stessa vita, passata in buona parte a saltare da un’isola all’altra in una sorta di maratona ‘geografica’, di cui ad oggi non posso citare altro che l’inizio […]. Poco dopo aver lasciato la Sardegna, riscoprii la Sicilia, isola in cui sono cresciuto, e il mondo del Mediterraneo […]. Una parte essenziale del mio lavoro è profondamente impregnata dal tema, nel senso più ampio, del Mediterraneo, che costituisce per me una fonte inesauribile d’ispirazione. […] Sono molto interessato all’esplorazione dei ‘mondi’ in cui persistono forme di arcaismo con origini remote e misteriose […].”

 

Il percorso espositivo si sviluppa al piano terra a partire da un’opera chiave dell’itinerario artistico di Ciacciofera, Janas Code (2016): un lavoro che intreccia memoria personale, mito e ricerca antropologica attraverso un assemblaggio poetico di sculture, collage e oggetti ritrovati, tra cui fossili, ceramiche, minuscoli abiti in terracotta, frammenti naturali e libri fatti di semi. L’opera, presentata alla Biennale di Venezia del 2017, si configura come un omaggio alla Sardegna e al suo prezioso, millenario e silenzioso patrimonio culturale, non solo archeologico ma anche naturale e antropologico.

Janas Code è così la porta di accesso ad una serie di opere pittoriche e scultoree, create tra il 2015 e il 2021, che popolano lo spazio espositivo del piano terra della galleria, come i dipinti: Enchanted, Nature, Revisited (2015), Le Spectateur Émancipé (2015), Sandwiched Life (2021), The Cave of Words (2021) e Vanity Fair (2021) e anche le ceramiche ingobbiate: L’Enfant Fleur (2021), Le Ventre Mou du Pouvoir (2021), Terre et Mer (2021).

Al primo piano di BUILDING GALLERY la dimensione mitologica si confronta con quella iperconsumistica e tecnologica del presente: in una sorta di arena, alcune grandi sculture in ceramica ad elementi sovrapposti – ispirati alla letteratura di Tomasi di Lampedusa (The Siren, 2024, L’Homme Guépard n. 2, 2024) o al mito greco (L’Asino Rosa – Omaggio a Dioniso, 2025) – dialogano con il grande trittico The Artsphere in the Age of Amazonization (2021-2022), in cui figura una scatola occhiuta, simbolo al contempo dell’e-commerce e della sorveglianza di massa.
La mostra prosegue con l’installazione composta da numerose sculture-maschere in ceramica dal titolo The Debt to Human Guile (2024) – omaggio alla poesia We wear the mask (1896) di Paul Laurence Dunbar – che introduce allo spazio consacrato alla memoria con l’intero ciclo di Memory Boxes (2013-2024).

L’esposizione si conclude al secondo piano della galleria, dove la visione multinaturalistica della realtà affida al necessario dialogo interspecifico il futuro per ogni forma di vita.
Al centro della sala, a pavimento, The Hand of Nature (2024) – tappeto circolare verde su cui giacciono innumerevoli piccole sculture in ceramica colorate – dialoga con alcune opere presentate a parete. Da un lato la tela libera The Translucent Skin of the Present (2015-2016) è un vero e proprio omaggio al tempo in cui l’azione pittorica funge da base per 360 stratificazioni progressive di calcare realizzate lungo un intero anno. Dall’altro si trovano invece una serie di sculture in ceramica smaltata dal titolo Earth Island (2019-2022). La mostra termina con Terra Madre (2024), installazione prodotta per la VI Biennale di Mardin (2024) in Turchia, composta da due bandiere in sacchi di iuta ricamate e da una grande mappa geografica realizzata in feltro.

 

Lettere mediterranee è una retrospettiva che ripercorre i momenti salienti della ricerca artistica di Michele Ciacciofera, riunendo – accanto a lavori inediti che testimoniano l’evoluzione più recente della sua pratica – opere più storicizzate e note dell’artista, già presentate in rassegne presso pubbliche istituzioni come Biennale Internazionale d’Arte di Venezia, Biennale d’arte contemporanea di Mardin (Turchia), Museo MA*GA di Gallarate, Musée d’Art Contemporain de Rochechouart (Francia), CAFA Art Museum di Pechino (Cina) e Centre d’Art Contemporain Passerelle di Brest (Francia).

 

In concomitanza con la mostra, Michele Ciacciofera presenta dal 3 settembre 2025 all’11 gennaio 2026 l’installazione The Nest of the Eternal Present alla 36ma Bienal de São Paulo Not All Travelers Walk Roads — Of Humanity as Practice, curata da Bonaventure Soh Bejeng Ndikung, co-curata da Alya Sebti, Anna Roberta Goetz and Thiago de Paula Souza e Keyna Eleison.

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