emlex nelle arti. Esposizione Collettiva 2024 – Fabrizio Cotognini
07.03.2024 – 28.03.2024
emlex nelle arti. Esposizione collettiva 2024
a cura di Caterina Verardi
Artisti: Paolo Ventura, Ramak Fazel, Fabrizio Cotognini, Andrea Francolino, Goldschmied e Chiari
Dal 7 marzo al 28 marzo 2024
Vai Santo Spirito 3, Milano
L’architettura è un elemento con il quale ciascuno di noi deve relazionarsi infinite volte durante una qualunque delle proprie giornate. Siamo obbligati a entrare in contatto, con la bellezza, espressa o assente, di uno spazio progettato.
L‘architettura è una realtà potente in grado di dare vita a spazi e luoghi, che a loro volta sono in grado, giorno dopo giorno, di plasmare chi li guarda o li attraversa.
Gli artisti selezionati sono accomunati dall’aver scelto di guardare all’interno di questo rapporto così speciale, tra l’architettura e la nostra realtà, e sono stati in grado di costruire un dialogo unico tra lo spazio e ciò che rappresenta, espandendone ed esplorandone ogni sfumatura potenziale.
Il percorso espositivo è un viaggio che ci porta a relazionarci con una lettura dello spazio sempre più astratta ma che poi, in maniera circolare, torna a connettersi con una profonda concretezza.
I lavori di Cotognini sulle incisioni originali ci raccontano di spazi che si animano come scenografie, che si colorano e si scompongono aprendosi a una riflessione più ampia, che prosegue oltre il limite del foglio originario.
L’opera XII Visione 2 apre il dialogo mostrandoci una prospettiva veneziana tratta dai lavori del Canaletto, a condurci nella riflessione sono dei protagonisti d’accezione: i piccioni. Animali in grado di animare tanto l’iconografia dell’arte contemporanea quanto le lotte quotidiane dei cittadini, che se ne sentono infestati. Questi volatili rappresentano una minaccia senza volto, eppure ciascuno di loro è unico e diverso. Sono animali intelligentissimi, in grado di sopravvivere in ambienti ostili e di migrare attraverso rotte complesse. Ed è proprio questa loro innata intelligenza che rende la minaccia urbana tanto concreta quanto attraente. Popolano e vegliano le architetture, vi si muovono probabilmente meglio ancora di chi le abita. Tanto da farci sentire osserva e violati, dallo sguardo di questi droni ante litteram, che peraltro furono impiegati con questo esatto scopo durante la Grande guerra.
Come spesso accade nelle opere di Cotognini, anche in For everything there is a fixed time, and a time for every business under the sun il dialogo è animato dalle corrispondenze geometriche ed evocative tra i volatili che si avvicinano con grazia e sensibilità alla vera protagonista della composizione: una costruzione di un’architettura immaginifica, teatrale, geometrica e prospettica.
Alla ricerca di un senso di stupore barocco, affidiamo il nostro viaggio all’interno di quest’opera a chi può vantare una visione alternativa e ispirata: l’artista al quale chiediamo di essere in grado di far sognare e volare, oltre il contingente, la mente di chi guarda, per raggiungere uno stato più libero, profondo e illuminato.