Talk – “Il Pensiero Magmatico (1984-2025)” – Bizhan Bassiri in dialogo con Bruno Corà, Chiara Squarcina e Giorgio Verzotti
27.02.2025, 18:00
Talk: Il Pensiero Magmatico (1984-2025)
Bizhan Bassiri in dialogo con Bruno Corà, Chiara Squarcina e Giorgio Verzotti
giovedì 27 febbraio 2025, ore 18.00
presso BUILDING GALLERY, Milano
Intervengono:
Bizhan Bassiri, Artista
Bruno Corà, Critico d’arte e curatore della mostra
Chiara Squarcina, Direttrice Scientifica del MUVE, Fondazione Musei Civici di Venezia
Giorgio Verzotti, Critico d’arte e curatore
L’incontro si svolgerà in italiano.
Si richiede RSVP, posti limitati. events@building-gallery.com, +39 02 89094995
Trovandomi per la prima volta sul cratere, ho sentito la condizione magmatica come fosse il sangue che circolava nelle vene e il cervello nella sua condizione creativa. Da allora, sono ospite di questo tempio dove i fantasmi prendono corpo e le pietre paiono somme animali.
Bizhan Bassiri
Nell’ambito della mostra Bizhan Bassiri. Creazione (30.01.2025 – 22.03.2025), giovedì 27 febbraio 2025 alle ore 18.00, BUILDING GALLERY è lieta di ospitare il talk Il Pensiero Magmatico (1984-2025), che vedrà l’artista dialogare con il curatore, Bruno Corà, la Direttrice Scientifica del MUVE, Chiara Squarcina, e il critico d’arte e curatore Giorgio Verzotti.
La conversazione tra i relatori ospiti si svilupperà a partire dalla lettura e dal commento di alcuni punti del Manifesto del Pensiero Magmatico (1986-2025), vero e proprio manifesto teorico di poetica, che l’artista compone a partire dagli anni Ottanta come intrigante sequenza di scritture poetiche, che si arricchisce costantemente ad ogni processo intuitivo che ha l’artista nel concepire nuove opere.
Per questa occasione l’artista e la galleria invitano il pubblico partecipante a contribuire attivamente al dialogo con una propria riflessione sul manifesto e sulla poetica di Bizhan Bassiri, anche in relazione alle opere dell’artista presentate in mostra. Con questa finalità, il testo integrale del manifesto sarà anticipatamente condiviso via email con tutti coloro che confermeranno la loro presenza al talk.
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Bizhan Bassiri (Teheran, 1954) si è stabilito a Roma nel 1975. Vive tra Roma, la Toscana e l’Umbria. La sua ricerca artistica parte dall’utilizzo di materiali diversi: superfici in cartapesta e acciaio e bronzo, elementi lavici, elaborazioni fotografiche. È autore di Pensiero Magmatico (1984) e Manifesto del Pensiero Magmatico (1984-2025).
Nel 2020 ha istituito a Fabro la Fondazione Bassiri, che ha ottenuto il riconoscimento dello Stato italiano e che si propone di gestire e promuovere il suo lavoro, offrendosi anche come punto di riferimento nella promozione dell’arte e della cultura attraverso iniziative multidisciplinari che spaziano dall’arte visiva, alla musica, al teatro, alla letteratura e alla scrittura.
Bassiri comincia ad esporre nel 1981 partecipando a mostre personali e collettive. Tra i principali musei e istituzioni culturali in cui ha esposto si ricordano: Accademia di Francia, Villa Medici, Roma; Arsaevi, Collegiumartisticum, Sarajevo (Bosnia); Borholms Kunstmuseum, Borholms (Danimarca); Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna, Venezia; Centre d’Art Contemporain, Thiers (Francia); Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato; Centro Arte Contemporanea BM, Tophane-i Amire, Istanbul (Turchia); Galleria Nazionale dell’Umbria, Perugia; Kunsthalle, Vienna (Austria); Macro Testaccio, Roma; Museo Archeologico Nazionale di Napoli; Museum van Hedendaagse Kunst, Gand (Belgio); Sala dei Cinquecento, Palazzo Vecchio, Firenze; S.M.A.K, Stedelijk Museum voor Actuele Kunst, Gand (Belgio); Tehran (Iran) Contemporary Art Museum, Tehran (Iran).
Nel 2017 è stato invitato, come unico artista, a rappresentare l’Iran alla 57ª Biennale di Venezia con la mostra Tapesh, The Golden Reserve of Magmatic Thought, a cura di Majid Mollanoruzi. Nel 2019 ha presentato la mostra personale Meteorite Narvalo, a cura di Gabriella Belli, presso Ca’ Pesaro Galleria Internazionale d’Arte Moderna, Venezia e la mostra personale Il Nottambulo, a cura di Bruno Corà, presso il National Museum of Iran, Teheran. Nel 2022 ha partecipato alle mostre collettive: Il Numinoso, a cura di Giorgio Verzotti, presso BUILDING, Milano e la Basilica di San Celso, Milano; La Luce del Nero, a cura di Bruno Corà, presso la Fondazione Burri, Ex Seccatoi del Tabacco, Città di Castello (Perugia). Nel 2023 ha presentato la mostra personale Sokut, presso l’Hash Cheshme Art Space, Kashan (Iran).
Bruno Corà (Roma, 1942) storico dell’arte, critico e giornalista, è attualmente Presidente della Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri a Città di Castello.
È stato docente presso l’Accademia di Belle Arti di Perugia (1979-1999), l’Università di Cassino (1999-2005) e di Firenze (2005-2008). Accademico d’onore dell’Accademia di Belle Arti Pietro Vannucci (Perugia, 1981), e dell’Accademia del Disegno di Firenze; professore emerito della Athens School of Fine Arts (2013), ha ricoperto ruoli di spicco in numerose realtà istituzionali: è stato infatti direttore del Museo Pecci di Prato (1995-2002), di Palazzo Fabroni di Pistoia (1993-2001), del CAMeC de La Spezia (2003-2007), del Museo d’Arte e del Polo culturale di Lugano (2008-2010) e del CAMUSAC di Cassino (dal 2013).
Curatore delle Biennali di Gubbio (1996-97, 2016), di Carrara (2006), di La Spezia (2002, 2004 e 2006) e Commissario per l’Italia alla Biennale di Dakar (2002). È stato fondatore e direttore delle riviste “Anoir, Eblanc, Irouge, Uvert, Obleu” (1980-1987) e “Mozart” (2012-2016). È autore di numerose pubblicazioni sui principali artisti contemporanei internazionali e promotore e curatore di convegni scientifico-artistici, tra cui Who is afraid of Red, Yellow and Blue? al CNR di Roma (1986) sul colore, e delle due edizioni di Au Rendez-vous des Amis (Museo Pecci, 1998 e Fondazione Burri, 2015). Ha viaggiato e curato mostre in varie città degli Stati Uniti, Canada, Giappone, Russia, Europa, Cina e di altri Paesi. È membro dei Comitati Scientifici degli Archivi Kounellis, Isgrò, Spagnulo, Calzolari, Agnetti, Bertrand, Bassiri.
Chiara Squarcina, nata a Lido Venezia, lavora dal 1996 per i Musei Civici di Venezia, ora Fondazione Musei Civici di Venezia. Per la Fondazione ricopre il ruolo di Direttrice Scientifica e Dirigente Area Attività Museali nonché responsabile di Palazzo Mocenigo Centro Studi di Storia del Tessuto e del Costume, Museo del Merletto di Burano, Museo del Vetro di Murano e Museo Casa di Carlo Goldoni.
Laureata all’Università di Cà Foscari di Venezia con una tesi dedicata ad Apostolo Zeno e Gasparo Gozzi, iscritta all’albo dei Giornalisti Pubblicisti dal 1991 nonché all’elenco dei bibliotecari, ha svolto attività didattica all’Accademia di Belle Arti per un biennio insegnando per i corsi Cobaslid “Didattica museale”. Ha seguito corsi alla Fondazione Lisio, al Museo Poldi Pezzoli e alla Fondazione Antonio Ratti, per approfondire lo studio sul tessile.
La maggior parte degli allestimenti, sia temporanei che permanenti, presentati nei Musei si avvalgono della sua consulenza e supervisione scientifica. Ha portato la definizione e realizzazione del progetto Backstage, il primo in Italia, che prevede visite guidate nei depositi del Museo di Palazzo Mocenigo.
In questi anni ha tenuto conferenze in Italia e all’estero oltre ad aver pubblicato su riviste e monografie.
Infine, in occasione delle Celebrazioni poliane, la Direttrice Scientifica, ha tenuto una Conferenza presso l’Accademia Nazionale dei Lincei di Roma.
Giorgio Verzotti è critico d’arte e curatore indipendente. E’ stato curatore presso il Castello di Rivoli e il MART di Rovereto e direttore di Artefiera a Bologna. Ha curato o co-curato mostre di artisti come Carla Accardi, Vincenzo Agnetti, Carol Rama, Maurizio Cattelan, Enzo Cucchi, Marlene Dumas, Wim Delvoye, Chiara Dynys, Douglas Gordon, Runa Islam, Mimo Jodice, Bertrand Lavier, Hidetoshi Nagasawa, Shirin Neshat, Giulio Paolini, Giuseppe Penone, Sean Shanahan, Haim Steinbach, Armando Testa, Wolfgang Tillmans, Niele Toroni, Grazia Varisco, Luca Vitone e molte mostre collettive. Ha scritto libri su Umberto Boccioni, Claudio Guarino, Imi Knoebel, Mario Merz, Gabriele Picco, Terry Atkinson e saggi su Alberto Burri, Alan Charlton, Alighiero Boetti, Giuseppe Chiari, Philippe Decrauzat, Jan Fabre, Lucio Fontana, Keith Haring, Allan Kaprow, Pino Pinelli, Michelangelo Pistoletto, Thomas Ruff, Jean-Luc Vilmouth. Dal 1990 collabora alla rivista Artforum.